Aeronautica

Espulsa dall’accademia. “Schernita dai miei superiori per un video girato dal Capitano istruttore”

Una ex allieva pilota dell’Aeronautica militare ha denunciato un atto di nonnismo di cui sarebbe stata vittima presso il 70/o Stormo di Latina, episodio che avrebbe avuto come conseguenza la sua espulsione dal corso di pilotaggio e dall’Accademia aeronautica. 

Contro l’espulsione la giovane, che ha 22 anni, ha fatto ricorso al Tar del Lazio, che deve ancora decidere nel merito. Una denuncia è stata anche presentata alla Procura militare della Repubblica. L’Aeronautica Militare, interpellata, fa sapere che l’ allieva pilota in questione è stata prosciolta d’autorità dal corso di volo perché giudicata non idonea al pilotaggio al termine dell’iter addestrativo previsto, durante il quale, viene precisato, «la commissione d’esame non ha rilevato alcun tipo di vessazione né tantomeno trattamenti non consoni alla sua figura di allieva».

I fatti risalgono a gennaio 2019, quando la ragazza vinse il concorso per l’ammissione di dieci allievi ufficiali piloti di complemento dell’Aeronautica: settima su quasi duemila iscritti e unica donna tra i dieci titolari vincitori del concorso. «Grande soddisfazione e grande entusiasmo del risultato ottenuto con tenacia, dopo tanti tentativi, per coronare il mio sogno: diventare pilota militare», afferma la ragazza, che poco dopo viene inviata a frequentare la scuola di volo a Latina. È qui (lo stesso reparto al centro di un altro presunto episodio di nonnismo denunciato da una ragazza l’anno precedente) che sarebbe avvenuto il fatto incriminato.

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Autore, afferma l’ allieva, «un giovane Capitano, mio istruttore che, mentre eravamo in volo, invece di coadiuvarmi nelle manovre e istruirmi, fa riprese video con il proprio cellulare, riprendendo me e le mie prestazioni in volo, per poi, una volta atterrati, mostrare tale video ad altri superiori, quanti più potesse, schernendomi davanti ai loro occhi». La giovane denuncia l’episodio, ma «il comportamento assunto dall’istruttore, sebbene evidentemente illecito e fuori da ogni standard viene fatto passare come una bravata di poco conto», afferma, parlando di «protezione omertosa» da parte dei superiori. «La denuncia anzi mi si è ritorta contro, portandomi ad essere dimessa d’autorità e infrangendo quel sogno di volare, per cui ho tanto lottato».

Secondo l’ex allieva, «l’atteggiamento persecutorio e di scherno» che avrebbe subito, «in spregio dei più elementari standard dell’attività istruttiva, ha prodotto un severo contraccolpo anche sul piano psicologico, ha violato la mia privacy e la mia dignità, ha minato il mio senso di sicurezza e di appartenenza, facendo scemare gravemente le mie capacità di apprendimento». Un’argomentazione sostenuta anche nel ricorso al Tar e ribadita davanti al ministero della Difesa, che però non ne avrebbe tenuto conto, viene denunciato, disponendo l’espulsione dell’ allieva, che era stata giudicata «insufficiente in attitudine al conseguimento del brevetto d’aeroplano».

L’Aeronautica militare, in merito al presunto atto di nonnismo, sottolinea che la tutela del proprio personale «è imprescindibile e non ammette comportamenti in qualunque modo correlabili al fenomeno del nonnismo, che – al contrario – vengono condannati e perseguiti con fermezza».

La Forza armata «rimane disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie alle competenti autorità giudiziarie, nel momento in cui saranno richieste. Ad oggi, tuttavia – viene precisato – non risultano procedimenti in merito, da parte né della Procura militare, né del Tar».

Redazione il Messaggero.it

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