Carabinieri

Indagato per omicidio colposo il carabiniere che ha ucciso l’aggressore

I fatti si sono verificati a Quaregna, comune di 1400 anime a un quarto d’ora da Biella. Sono stati i sanitari del 118 a chiamare i carabinieri, dopo essere intervenuti per la segnalazione di una lite in casa, con un uomo che stava dando in escandescenze e che loro da soli non riuscivano a gestire. Quando la pattuglia con due militari dell’Arma è arrivata, l’uomo, probabilmente ubriaco, e il personale di soccorso erano in strada.

Due infermieri e un medico dell’ambulanza non sono riusciti a calmarlo. È stato usato, per due volte, anche lo spray al peperoncino ma non è servito. L’uomo prima si è barricato in casa, poi è uscito urlando, scagliandosi contro tutti. Una colluttazione, due colpi sparati in aria e uno al petto di Bejan. Fatale. Portato in ospedale, il custode, piccolo di statura, ma energico e iracondo, è spirato poco dopo.

Il militare che sparato è un appuntato scelto con molti anni di esperienza alle spalle: ha estratto la pistola per sfuggire alla furia dell’uomo che brandiva un coltello e l’aveva inseguito con un bastone, riuscendo a colpirlo alla testa e alla schiena. Nella colluttazione è partito quello sparo di troppo che ha portato il carabiniere a essere ora accusato di omicidio colposo. Difeso dall’avvocato Andrea Conz, ieri mattina, non appena dimesso dall’ospedale, si è presentato dal procuratore capo Teresa Angela Camelio per raccontare la sua versione dei fatti.

Tutti in paese conoscevano lo conoscevano, e tutti lo evitavano. Tante le denunce per episodi di violenza accumulate nel tempo. Persino la sindaca, Katia Giordani, era rimasta vittima del suo delirio. Era successo ad aprile scrive Repubblica: “Ancora lo ricordo terrorizzata, ero con i volontari della protezione civile, stavamo controllando la zona per assicurarci che non ci fossero assembramenti quando si avvicinò senza mascherina e iniziò a insultarci “. “Faceva sempre così: dal castello inveiva e allontanava chiunque. Quando al pomeriggio metteva la musica a volume altissimo, sembrava una discoteca, già sapevamo che la sera sarebbero arrivati i carabinieri e l’ambulanza: beveva e perdeva la testa” spiega un vicino. “Ho provato una volta ad aiutarlo: l’avevano portato in ospedale e lui aveva aggredito le infermiere.

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