Editoriale

PERCHE’ PAROLISI SCONTA LA PENA IN UN CARCERE MILITARE? PINOTTI “DECISIONE NON MIA”

“Da tantissimi anni operiamo dalla parte dei militari e dei loro diritti, decisamente da migliorare in Italia. È proprio per questo  che sentiamo il dovere di agire quando un militare si macchia di un gravissimo, efferato e inaccettabile delitto.” E’ quanto si legge nella petizione presentata dall’associazione Assodipro con la collaborazione del Nuovo Giornale Militari  e di Ficiesse (GdF) raccogliendo l’appello del padre di Melania Rea, ex Maresciallo Aeronautica.

“Chiediamo che a Salvatore Parolisi, condannato definitivamente per il femminicidio della moglie Melania Rea, DOPO che il MINISTRO DIFESA Pinotti ha risposto alla nostra petizione dicendo che Parolisi non ha più  lo status di militare, che Parolisi sconti la sua pena in un carcere comune e non in un carcere militare dove è stato da poco trasferito. il reato di Parolisi, infatti, oltre a ledere l’immagine dei militari, non ha nulla a che vedere con i reati militari. Tanto meno ci spieghiamo la sua presenza in un carcere militare dopo che ha perso lo status di militare.”

La petizione è stata inizialmente indirizzata al Ministro Difesa (quasi 30mila adesioni), la quale ha dichiarato che ” Parolisi NON è più militare e la decisione di mandarlo nel carcere militare era di un altro ministero”. QUINDI, a maggior ragione, – proseguono le associazioni promotrici della petizione – ci chiediamo perchè Parolisi, che non è più militare, sia stato trasferito e rimanga in un carcere militare, dove le condizioni sono “molto diverse “, se non ha più lo status di Militare. Aspettiamo la risposta ed i chiarimenti del caso dal Ministro Giustizia.

 

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto