Marina militare

Servizi di guardia armata: troppo giovani per smettere, troppo vecchi per riprendere

L’invecchiamento delle Forze Armate è un problema di non poco conto, esploso in conseguenza dell’abbattimento del turn over con il governo Monti. In buona sostanza per circa 4 anni gli arruolamenti sono stati ben inferiori rispetto ai congedi con lo scopo (rivelatosi evidentemente un fallimento) di snellire gli organici delle Forze Armate. Il risultato è stato quello di avere militari ultra cinquantenni impiegati sempre più spesso nei servizi di guardia. Il Siam ed Unarma sono intervenuti sulla problematica rimarcando la situazione dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei carabinieri. Oggi riportiamo un post interessante tratto dal Portale Brigascialli 2.0 di Facebook.

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Mi piace sempre iniziare con un immagine un po’ sarcastica per sdrammatizzare un argomento che lo è poco. Il titolo è la triste realtà, il 23 gennaio infatti lo Stato Maggiore della Marina ha divulgato una lettera ai comandi dipendenti rivolto a tutto il personale. La lettera, per i pochi ormai che non l’hanno ancora letta, evidenziava come, in relazione alla situazione anagrafica del personale e per garantire la corretta funzionalità della Forza Armata, la disciplina riguardante i limiti di età per i servizi di guardia armati e i c.d. “Turnisti” dovrà subire una variante.

Come sapete il limite attuale (o almeno fino al 22 gennaio) per lo svolgimento di tali sevizi era fissato a 50 anni. Dal 23 gennaio, per coloro che svolgono servizi di guardia/ispezione, strutturato su turni autocompensanti (c.d. Turnisti), cade il limite dei 50 anni. Tradotto, significa che fino al giorno prima di andare in pensione il personale dovrà obbligatoriamente svolgere questo tipo di servizio.

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Per i servizi armati la richiesta di “sforamento” è solo su base volontaria: chi vorrà, anche dopo i 50 anni, potrà tornare/continuare a fare guardie. Già alla fine dell’estate, chiacchierando con gente che qualcosa conosce, questa “novità” era ormai prossima a concretizzarsi. Da luglio del 2018 ho imparato ad essere diffidente di tutto, così ho cominciato ad indagare, non volevo credere che i nostri Delegati Cocer fossero all’oscuro di tutto, loro sono lì, nella porta accanto a quelle dove vengono prese queste ed altre decisioni strategiche per tutti noi, potevano non saperlo? Sono convocati numerosi giorni al mese a Roma, poteva mai sfuggire una cosa così importante? Il silenzio più assoluto. Così, durante una riunione a Roma, la mia ultima da delegato Coir, posi una precisa domanda allo stato maggiore Marina: È in programma l’aumento dei limiti di età per imbarco e servizi di guardia per il personale della Marina. La risposta fu cristallina: assolutamente no!!!!

Quindi la Rappresentanza non dice nulla, lo Stato Maggiore lo conferma, cosa potrebbe andare storto? Invece di storto è andato tutto alla fine, o almeno le basi ci sono ampiamente.Ricordo ancora le risate sarcastiche alla mia domanda, ma ho come l’impressione che forse tra un po’ saranno altri a non sorridere più!

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Ma come si è arrivati a tutto ciò?La risposta è semplice e quasi banale: stiamo invecchiando! Detta così sembrerebbe che tutti stiamo diventando come il marinaio della foto, ma la situazione non è delle più rosee.
Prendiamo l’esempio del ruolo marescialli, quello più colpito da questo provvedimento. Una volta raggiunti i 50 anni eri “arrivato”. Niente più imbarco, niente più guardie, svolgevi sevizio vicino a casa, era la gioia della vita modello Checco Zalone impiegato del comune. Oggi non è più così: imbarcano sottufficiali di oltre 50 anni e se imbarcano a 48/49 anni rimangono a bordo per 3/5 anni. Ormai i 50 anni non sono più una tutela, ma un numero seguito dal 51 e preceduto dal 49.
Ma cosa hanno fatto coloro che qualcosa potevano fare per il ruolo marescialli? Durante le fasi del riordino e dei correttivi hanno pensato principalmente a due cose per i Marescialli: risolvere il problema degli “eterni capi di prima” e aumentare il più possibile lo stipendio agli apicali del ruolo (compreso il parametro stipendiale ma senza successo)!! Se per la prima, la battaglia da combattere era giusta per ridare un po’ di dignità a centinaia di colleghi (i più maligni dicono per fare propaganda e raccogliere voti per le elezioni del 2018), per la seconda si è voluto calcare un po’ troppo la mano. Com’è noto la maggior parte dei delegati marescialli erano e sono ancora rappresentati da apicali del ruolo. Da qui parte tutto e al grido di “ora li prendiamo noi, in futuro tutti gli altri” forse si è perso qualcosa.

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Per carità, tutto più che lecito, ma qualcuno ha detto ai normali Marescialli che non tutti raggiungeranno l’apicale del ruolo e che quindi non potranno usufruire di questi aumenti stipendiali? Qualcuno si è accorto che stiamo invecchiando sempre di più, oppure semplicemente nelle segrete stanze si sono detti: beh tra un paio d’anni me ne vado, sarà un problema di qualcun’altro!? Risposte queste che nessuno da’, perché nessuno invia mail, informa il personale, ne lo aggiorna o dialoga con loro sui social. Si limitano a scrivere articoli su siti di settore di poca sostanza, senza spiegare cosa accadrà dopo il correttivo; tante belle parole, ma prive di contenuto.

E per i sergenti? Non va certo meglio, almeno qualche scheda e info sul gruppo riservato ai soli sergenti Marina (info ricevuto da colleghi, visto che tutti gli ex sergenti 958 passati marescialli, sono stati giustamente invitati ad uscire; il gruppo è stato creato SOLO per i sergenti MM) viene pubblicata.
Tutti felici e contenti per la promozione anticipata, ma senza rendersi conto che tra qualche anno saranno stagnanti nella qualifica speciale con ancora molti anni di servizio da fare.
Anche qui si è pensato solo agli apicali: bonus una tantum e aumento assegno pensionale di qualche euro.

Intanto però rimane la maggiorazione dei graduati +17 sul FESI che doveva essere cancellata da due anni (FESI superiore a tutto il ruolo sergenti è gran parte dei Marescialli) e come se non bastasse con il correttivo in vigore dal 20 febbraio, il Ruolo Sergenti tornerà a svolgere “mansioni esecutive” (modifica del comma 1, art. 840 del COM), probabilmente tornando indietro di anni. Non bisognerà stupirsi più di tanto se, in barba alla professionalità acquisita negli anni, i sergenti torneranno a fare lavori manuali con tanti saluti alla sudatissima direttiva nr.4 firmata dall’Amm.. De Giorgi.

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Tutto questo nell’indifferenza più totale, quell’indifferenza che da una parte non ha mosso un dito per modificare un concorso per soli laureati, utile solo per pochi e che dall’altra sembra non aver fatto nulla per sostenere il collega dell’esercito che in difesa del ruolo sergenti non sta passando un bel momento.

Ecco dunque che questo, unito al fatto che i giovani se ne vanno via o non fanno concorsi per raggiungere i ruoli superiori, ormai sopravvive solo quella fascia di personale troppo giovane per smettere di fare le guardie e troppo vecchia per ricominciare a farle.

Ora bisognerà vedere come reagiranno gli “over 50”. Entreranno o meno nel servizio di guardia per esigenze personali, soprattutto quelli in fuori sede? siamo sicuri che non si “adegueranno” a questa soluzione”? E lo Stato Maggiore come reagirà? Non è che tra qualche mese cominceranno ad arrivare a Roma quelle famigerate statistiche del tipo, quanti sottufficiali/graduati over 50 svolgono servizio di guardia nel comando? All’inizio saranno pochi, poi forse sempre di più (soprattutto in fuori sede) e alla fine, valutando i dati la soluzione sarà inevitabile: beh se così tanti vogliono fare le guardie perché non aumentare il limite a 53/55 anni??

Per l’imbarco lentamente ci stiamo arrivando e giorno dopo giorno anche questo diventerà routine e i 50 anni diventeranno forse 53 o 55, quando ormai non potremo fare più nulla.
Non ho la palla di vetro e quindi ci limitiamo a fare ipotesi, ma chi ci dice che sarà il contrario?Il
Ma non doveva essere una ipotesi anche quella che domandai a novembre: È in programma l’aumento dei limiti di età per imbarco e servizi di guardia per il personale della Marina:
assolutamente NO!!!”

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