Editoriale

Correttivi riordino in via di approvazione, sfuma l’unificazione dei ruoli

Il riordino delle carriere del 2017 ha creato non pochi problemi e sperequazioni, che permarranno, almeno in parte anche dopo l’entrata in vigore dei correttivi entro fine anno. L a prospettiva dei correttivi al riordino in via di approvazione sanerà, almeno in parte, la vexata questio del ruolo ispettori ma non risolverà le problematiche alla base della “piramide”.

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“Lo schema di decreto legislativo deve essere approvato entro la fine dicembre 2019 e tra le varie ipotesi di modifiche – scrive il Nuovo Sindacato di Polizia – sembra ormai defilarsi la possibilità per tutti gli assistenti capo che abbiano compiuto 5 anni nella qualifica di vedersi attribuita a decorrere dal 1 gennaio 2020, la denominazione di coordinatorecon il relativo parametro di 121,50.

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Solo due anni di riduzione, invece sarebbero previsti per l’attribuzione della denominazione di “Coordinatore” (dagli 8 anni previsti dal Riordino si arriverebbe a 6 anni), mentre l’anzianità necessaria per la promozione a Sovrintendente, oggi statuita in 5 anni, verrebbe ridotta a 4 anni.”

Ebbene se da un lato si scorge una minimna riduzione degli anni di servizio per ottenere un aumento parametrale (sempre ben accetto), dall’altro si contribuisce ad una maggiore stagnazione del ruolo (basico) di appartenenza, con un accorciamento sostanziale degli anni utili per raggiungere l’apicalità del ruolo ove poi permanere per circa 20 anni in assenza di prospettive.

Parrebbe ormai accantonata, quindi, l’idea dell’unificazione dei ruoli Assistenti/Sovrintendenti (Appuntati/Brigadieri) così come suggerito in un parere del Consiglio di Stato al riordino del 2017, nonché di norme transitorie di tutela per chi avrebbe subito una dequalificazione nel ruolo unificato, garantendo agevolazioni di progressione di carriera per chi, avendo sostenuto selezioni concorsuali e corsi di formazione ed aggiornamento professionale avrebbe subito ingiustificabili mortificazioni. La proposta di legge giace in Commissione ed anche lo stesso Ministro della Difesa nel corso delle due audizioni in commissione difesa ha glissato sull’argomento correttivi riordino dei ruoli, nonostante domande specifiche dei deputati presenti. Insomma anche questi correttivi lasceranno aperta la porta a studi legali pronti a sfornare ricorsi citando il parere del Consiglio di Stato.

Ancora una volta si è persa un’altra occasione per realizzare un riordino pienamente confacente alle esigenze di tutti e per l’ennesima volta verranno sprecati dei soldi per correggere gli errori  fatti in passato.

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