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FORZE DI POLIZIA, RIDOTTA ETA’ MINIMA CONCORSI:”A 30 ANNI TROPPO VECCHI PER FARE I POLIZIOTTI”

Il 29 settembre 2015 pubblicammo un articolo che fortificava le speranze di molti uomini e donne, non più giovanissimi, ma che avrebbero desiderato comunque tentare il concorso nelle Forze Armate e di Polizia. Dopo l’eliminazione dei limiti di altezza, l’innalzamento dell’età per l’accesso ai concorsi sembrava ormai a portata di mano. A tal proposito un post dell’on. Elio Vito (FI) sottolineava: “Si  è riunito oggi l’Ufficio di Presidenza delle Commissioni I (Affari Costituzionali) e IV (Difesa) di cui faccio parte ed ha stabilito che l’atteso parere sul Regolamento di attuazione della nuova legge che abolisce i limiti di altezza per l’accesso alle Forze Armate ed alle Forze dell’ordine sarà reso nella seduta di martedì 6 ottobre. Abbiamo anche deciso che martedì 13 ottobre si svolgeranno Audizioni di esperti in merito alla Risoluzione per l’abolizione anche dei limiti di età.” 

Ma oggi, di diverso avviso il contenuto dello schema di riordino dei ruoli e delle carriere che, come ribadito ieri in commissione riunite Affari Costituzionali e Difesa dal Capo della Polizia Franco Gabrielli, prevede che per diventare poliziotti sarà prevista :”Età non superiore a ventisei”(…) e inoltre “Diploma d’istruzione secondaria di secondo grado“(…). Un provvedimento utile, secondo Gabrielli, a combattere la senilizzazione della polizia e quindi procedere ad un graduale svecchiamento. Molti ultra 26enni preoccupati da tale disposizione normativa e dei relativi influssi sulla pubblicazione dell’imminente bando di concorso (entro giugno) hanno scritto una lettera al Capo della Polizia ed al Ministro dell’interni. Ecco uno stralcio

“Consci dei nuovi e stringenti limiti di età per la Polizia di Stato che il “riordino delle carriere” prevede, vediamo il nostro sogno allontanarsi dalla realtà e i nostri sacrifici non poter avere seguito. Abbiamo appreso dai fonti sindacali e dal sito della Polizia di Stato che il concorso in uscita per il corrente anno avrebbe mantenuto il limite di età che l’Amministrazione ha previsto sino ad oggi per il ruolo di Agente. Tale limite di età che va dai 18 ai 30 anni non compiuti, incoraggiava chi a fine giornata di lavoro o dopo aver sostenuto esami universitari tornava a casa felice di poter dedicare il proprio tempo alla preparazione necessaria per poter provare a realizzare il proprio sogno: ovvero quello di indossare la vostra onorevole divisa; giurare fedeltà alla Repubblica Italiana e contribuire a rendere migliore la nostra amata Patria.

Nelle scorse ore, sempre da fonti sindacali, abbiamo appreso che è in corso un dibattito che prevederebbe l’abbassamento del limiti di età come requisito di accesso già dal prossimo concorso. Contemporaneamente a tale notizia, abbiamo appreso il probabile slittamento della pubblicazione del bando, previsto per fine aprile, a maggio/giugno. Tutto ciò ha scosso un’intera generazione di giovani aspiranti Agenti che, con il loro impegno, vorrebbero regalare un mondo migliore ai cittadini di oggi e di domani. La nostra è una generazione sfortunata, siamo cresciuti in un’epoca storica di crisi economica caratterizzata anche purtroppo da termini come “tagli “ o “corruzione; un’epoca storica dove spesso il “furbo” è vincente e l’onesto è perdente. Nonostante ciò non abbiamo mai perso la voglia di stare dalla parte della Legge, di credere nella Giustizia, di avere l’incredibile voglia di cambiare le sorti di questo Paese; ognuno di noi con la propria umile storia alle spalle, con i propri doveri quotidiani ma con un sogno in comune. Molti di noi sono figli di operai, contadini, muratori, cresciuti nell’esempio del sacrificio, a volte della privazione, delle rinunce.

Vi chiediamo, con massima umiltà, di mantenere nel bando imminente il limite di età previsto nei precedenti concorsi ovvero 30 anni non compiuti per civili e militari per quanto riguarda il ruolo di Agente. Dateci questa ultima opportunità di poter dar seguito ai nostri sacrifici e cercare di realizzare il nostro sogno, ovvero quello di far parte della Famiglia della Polizia di Stato.

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